Storia

I seguenti testi appartengono a Massimo Silvestri, ringrazio pertanto l'autore per l'ottimo materiale che ha messo a disposizione di tutti.


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Ostia trae il suo nome da Ostium, bocca del fiume. E' qui, infatti, che un tempo il tevere terminava il suo corso prima di buttarsi nel mar Tirreno, un tempo molto più vicino. Un'inondazione verificatasi nel 1575, poi, cambiò anche il corso del fiume sacro ai romani, che da quel momento si è incurvato verso nord, spostando il suo corso di circa due chilometri. La leggenda fa risalire la fondazione della città, prima colonia dei romani e primo porto fluviale in Italia, al quarto re di Roma, il sabino Anco Marzio. La tradizione non è però suffragata dalle ricerche archeologiche, che hanno rilevato una cittadella fortificata, il castrum, risalente al IV secolo a.C.

In ogni caso, ritrovamenti di materiali datati all'età del borzo recente e finale (XIII-X secolo a.C.) nel territorio di Ostia e dell'attuale Acilia (antica Ficana), testimoniano come la zona della foce del Tevere fosse abitata in tempi remoti. E' certo, comunque, il ruolo di primo piano che Ostia ha ricoperto nella storia di Roma dal punto di vista logistico e militare. Porta del Tevere, per molti secoli via di comunicazione primaria, e porta del Tirreno, che ha sempre avuto un'importanza fondamentale per la politica commerciale e militare romana.

E proprio la sua caratteristica di città commerciale e di raccordo tra importantissime vie di comunicazione (Tevere e Tirreno) con la capitale del mondo antico, ha fatto sì che Ostia, inizialmente al pari e forse anche più della stessa Roma, fosse una città cosmopolita, dove al suo interno convivevano razze e culture differenti. I suoi abitanti erano, a seconda della professione, raggruppati in sodalizi, con lingue e religioni differenti. Ne sono testimonianza i templi dedicati oltre che a divinità locali, a Mitra (persiana), Cibele (frigia), Iside (egiziana). Recente è anche la scoperta di una sinagoga. Nel secondo secolo a.C. si comincio ad edificare fuori dal castrum, e dopo che Mario la saccheggiò durante la guerra civile, Ostia fu dotata da Silla di ampie mura, per consentire un maggiore e più florido sviluppo. Il vero porto di Ostia fu quello costruito da Claudio, nei pressi dell'attuale aeroporto internazione di Fiumicino, più tardi ampliato da Traiano con lo splendido bacino esagonale scavato nel retroterra. Ostia fu quindi il centro di smistamento dei beni commerciali diretti a Roma, e la città crebbe in ricchezza e prestigio, fino a toccare il culmine con la ristrutturazione urbanistica di Adriano, quando contava oltre 100000 abitanti. Dopo l'autonomia amministrativa concessa da Costantino, Ostia inizia il suo declino, parallelo alla rovina di Roma, subisce le incursioni dei Visigoti di Alarico e dopo un momentaneo risveglio sotto il regno di Teodorico, le sorti negative di Roma e le incursioni barbariche portarono al suo abbandono.

Rimasero soltanto le imponenti rovine, ben presto interrate. Gregorio IV, nel IX secolo d.C., costruì un centro abitato, chiamato Gregoriopoli, nel luogo dove il Tevere effettuava un ampia curva prima di gettarsi nel Tirreno. Una posizione strategicamente molto importante, che nei secoli successivi porto alla costruzione della torre cilindrica ad opera di Martino V e successivamente al bellissimo castello di Giulio II (XV secolo), uno dei primi esempi di architettura militare moderna. Intanto, dell'antica Ostia, totalmente interrate, si erano perse le tracce. L'unica costruzione che rimase sempre visibile fu il Capitolium, tasformato in ovile e chiamato "la casa rossa", in virtù dei suoi laterizi.

Gli scavi di Ostia Antica inziarono ad inizio del 1800, sotto Pio VII, proseguirono con Pio IX e nel 1909, con il Vaglieri prima e Paribeni e Calza poi, iniziarono in maniera continuativa e con metodo scientifico. Oggi si scava ancora, ma molto è già stato fatto, e l'antica Ostia riappare agli occhi del visitatore moderno. E', probabilmente dopo Pompei, il miglior esempio di città di epoca romana giunto fino a noi.

Massimo Silvestri.

Approfondimenti:
L'attuale area ostiense è molto diversa da quella antica. Gli elementi che differenziano i due paesaggi sono: il corso del Tevere; inizialmente costeggiava il lato settentrionale dell'antica Ostia, mentre ora (dopo un'alluvione del 1557 che ne spostò il letto) il fiume tocca solo una piccola parte della città; la linea di costa, separata dai resti antichi tramite una striscia di terra di 4 km (formatasi, nel corso degli anni, con i detriti del fiume) su cui sorge l'attuale Ostia Lido.
La parola Ostia deriva dalla parola ostium (foce), che a sua volta deriva dal latino os-oris (bocca), infatti l'antico nome della città è Ostia Tiberina ovvero "Porte del Tevere".
La tradizione attribuisce la nascita di Ostia ad Anco Marzio (620 a.C.), ma la documentazione archeologica conferma in modo inequivocabile, la presenza di questa città solo nel IV secolo a.C.: alcuni storici ammettono l'esistenza di un santuario risalente al periodo regio e precedente la creazione della colonia, altri credono che l'abitato primitivo fosse fuori della zona finora scavata. Gli scavi, iniziati sotto Pio IX hanno portato alla luce ¾  dell'antica città che misurava 69 ha.
Le origini di Ostia risalgono al 396 a.C. quando i romani, conquistarono Veio; poco dopo costruirono un accampamento, (castrum) alla foce del Tevere, con lo scopo di presidiare il litorale attaccato da Greci e Siracusani. Per la prima vera fondazione coloniale bisognerà attendere qualche decennio, intanto l'importanza militare del castrum aumentava.
A partire dal II secolo a.C, ottenuto il dominio nel Mediterraneo, l'importanza commerciale prevalse, così il vecchio "accampamento", venne sostituito da botteghe, per la conservazione delle merci scaricate presso il porto fluviale. In tempi recenti è stata documentata la presenza di un quartiere sulle rive del Tevere (Trastevere ostiense), occupato soprattutto da strutture per la navigazione e magazzini.
Attorno all'ultimo secolo della repubblica, lungo i lati della città, tranne quello settentrionale che si affacciava sul Tevere, vennero costruite delle mura. Due erano le strade principali: cardo massimo e decumano massimo (prosecuzione nella città della via Ostiensis, che si divideva in due rami, uno che si dirigeva verso il mare e uno verso il fiume).
Agli inizi dell'impero, con l'aumento del volume d'affari della capitale, si avvertì la necessità di creare sul litorale ostiense un porto, che garantisse un sicuro ricovero alle navi e rendesse meno difficoltose le manovre alle imbarcazioni. Sia Cesare che Augusto progettarono questa opera, ma solo Claudio nel 42 d.C. l'attuò, sul territorio che corrisponde all'attuale aeroporto Leonardo da Vinci. Quasi immediatamente furono evidenti carenze tecniche che non consentivano un utilizzo ottimale del porto; Traiano (106-113 d.C.), fece costruire un secondo bacino, più riparato, collegato al primo tramite una fossa artificiale (l'attuale canale di Fiumicino).
Il complesso andò trasformandosi in una vera e propria città, principale punto di riferimento per smistamento merci per Roma; lo spostamento del complesso portuale non le tolse importanza, anzi ne assunse per organizzare efficientemente il nuovo porto, privo delle strutture commerciali necessarie.
Nel II secolo d.C. Ostia divenne un centro florido e popoloso, frequentato soprattutto da viaggiatori, gente di commercio, artigiani; ciò portò a trasformazioni non solo di dal punto di vista sociale ma anche urbanistico.
Si costruì il foro con la ricostruzione del Capitolium (un grandioso tempio dedicato a Giove, Giunone, Minerva); si moltiplicarono gli horrea (maestosi magazzini, molto interessanti dal punto di vista strutturale); nel foro si costruirono la basilica, la curia, le terme; con Augusto sorse il teatro. Alle vecchie domus repubblicane si sostituirono ricche case con cortili porticati.
L'avvento del mattone nelle costruzioni fece nascere insulae di affitto a più piani, vennero progettati (secondo un vero piano regolatore) e costruiti interi quartieri cittadini.
Con la dinastia dei Severi, tra le varie opere costruite, la via Severiana che collegava Ostia con il porto di Terracina. Nel III secolo d.C., incominciò, il declino di Ostia, per l'importanza assunta da Porto, dove ormai erano state trasferite tutte le attività commerciali. Gli horrea, le insulae ed edifici importanti come la Caserma dei Vigili vennero pian piano abbandonate, ma la cosa che più simboleggiò tale crisi fu  l'abbandono del piazzale delle Corporazioni; qui non solo non vennero più erette statue di personaggi importanti, ma quando furono necessari restauri per il teatro, le basi delle statue già presenti sul piazzale, vennero utilizzate per chiudere le falle dei muri. Le invasioni barbariche e la malaria diedero il colpo definitivo. Ostia divenne un centro residenziale, spesso si distrussero tabernae, per lasciar posto a domus signorili, bassi, con giardini. L'effettivo declino di Ostia si manifestò quando cominciò ad essere tagliata fuori da ogni comunicazione, vista la difficoltosa navigazione del Tevere e la via Ostiense ormai ricoperta da boschi; nel corso del tempo, sepolta dalla sabbia, è giunta magicamente conservata fino ai nostri giorni. Il museo degli scavi offre una grande quantità di statue e frammenti, insulae, tabernae, il teatro, il campidoglio, gli horrea ......

Anonimo.