Tour virtuale

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Mosaico del frigidario

6. Terme dei Cisiarii
Questo complesso termale, probabilmente appartenuto alla Corporazione dei Cisiarii, fu edificato sui resti di precedenti magazzini; risale al periodo che va dalla fine del I secolo all'inizio del II secolo d.C.. Lungo il lato orientale sono distribuiti i servizi, mentre al centro ci sono due vani riscaldati, con pavimenti adorni di mosaici. Qui possiamo ammirare il mosaico quadrangolare del frigidario, anche se grossolanamente restaurato nel III secolo. Riproduce  due cinte murarie, tra le quali si svolgono scene a tema marino o tratte dalle attività tipiche dei Cisiarii; questi ultimi svolgevano i loro servizi sia con la cisium, carrozza a due ruote per il servizio passeggeri, sia con la carruca, a quattro ruote per il trasporto di merci e bagagli. Sono riportate anche scritte scherzose sui nomi dei muli. Dalle terme, percorriamo il Decumano Massimo, la strada che divide in due parti quasi uguali la città, larga tanto da consentire che il traffico scorresse nei due sensi di marcia. Continuando sulla stessa strada, si arriva alla Porta detta Marina, presso l'antica spiaggia. Qui possiamo ammirare un Sacello, uno dei mosaici policromi più antichi dell'età imperiale, realizzato in un periodo in cui a Ostia e Roma ancora prevaleva la tecnica delle tessere bianche e nere. Più avanti sulla destra, il Portico del Tetto Spiovente, lungo più di cento metri, dietro al quale oltre a botteghe, c'è un complesso di magazzini (horrea), i più grandi della città, che si caratterizzano per le celle con pavimenti sospesi su pilastrini per consentire una migliore conservazione del grano senza umidità. Continuando ad avanzare possiamo scorgere un tratto della grande Fistula (tubatura) di piombo che rappresentò il principale mezzo di distribuzione di acqua nella città; sulla destra i resti del Portico di Nettuno, risalente all'età adrianea, necessario per monumentalizzare questo lato della strada, sul quale si affacciavano alcuni tra gli edifici più importanti, tra cui le Terme di Nettuno.


9. Terme di Nettuno
Complesso termale creato sotto Domiziano, poi ricostruito da Adriano, che ne sospese i lavori per mancanza di fondi, infine, secondo un'iscrizione, terminato grazie all'imperatore Antonino Pio che fece proseguire i lavori a sue spese nel 139 d.C.. Guardando la figura sotto riportata: a sinistra la palestra, circondata su tre lati da un colonnato, dotata di una cisterna sottostante, costruita prima delle terme. Nelle sale d'ingresso due mosaici. Nella sala maggiore un mosaico, tra i più grandiosi di Ostia; in uno spazio di 18 mt x 12 mt, viene raffigurato il Trionfo di Nettuno, che alla guida di quattro scalpitanti ippocampi, è circondato da un corteo di mostri marini, nereidi e tritoni.  Il mosaico della sala adiacente raffigura la regina del mare, Anfitrite, guidata da Imene e da quattro tritoni (uno dei quali non è più visibile) che suonano cembali e kantharos. Più avanti il frigidarium, con due vasche il cui pavimento è adorno di un altro mosaico raffigurante Scilla; di seguito troviamo due tepidaria, riscaldati da aria calda circolante attraverso tubi di terracotta; un caldarium con due vasche per i bagni caldi. A fianco un corridoio, dal quale veniva distribuito il calore prodotto dai forni. Girando per Via dei Vigili, sotto il livello stradale, è possibile vedere un mosaico, raffigurante teste maschili, personificazione di alcune province romane e altre che invece simboleggiano i venti. Il mosaico appartenuto ad un precedente edificio, forse era stato creato per commemorare la nascita del porto di Ostia, sotto l'imperatore Claudio. Dirigendosi, poi, verso la via delle Fontana, si trova la Caupona di Fortunato, un piccolo locale destinato alla vendita di bevande, come si desume da un'iscrizione pavimentale; percorrendo la suddetta via, che prende il nome dalla fontana che ne occupa un lato (quella conservata meglio ad Ostia), vediamo un caseggiato con botteghe e abitazioni, diviso in tre blocchi da due androni di passaggio, che servivano per collegare la via della Fontana alla via delle Corporazioni. Le tre parti del caseggiato sono conosciute come: insula dell'Ercole bambino, insula del Soffitto Dipinto e caseggiato delle Fornaci. E' un esempio di abitazione signorile, la casa è costituita da un corridoio sul quale prospettano tre stanze e un salottino; affreschi che decorano le pareti, interessanti pitture sul soffitto. 

 

Trionfo di Nettuno